Una volta uscita dai “domiciliari” com’è andata?
Ho faticato a ingranare.
La mia indole era socievole, cercavo il contatto con persone e con le realtà scansate un po’ da tutti perché scomode o difficili da gestire.
Avevo lo spirito di una volontaria, insomma.
Quello che gli altri apprezzavano del mio carattere era appunto la facilità a dialogare con tutti quindi ero abbastanza ricercata come segretaria ed ebbi diverse esperienze, dal negozio di antiquariato a enti parastatali – a proposito, esistono ancora? – a studi medici e anche in redazioni giornalistiche.
C’è stato un periodo in cui mi sarebbe piaciuto diventare giornalista ma mi resi conto che ero più portata a cercare risposte che a fare domande e allora se non entrai nei giornali dalla porta mi accontentai della finestra.
Quindi prediligi il lavoro di gruppo?
Per mia natura sì e m’illudevo che tutti la pesassero come me.
Purtroppo una triste esperienza mi ha disillusa e mi ha fatto chiudere in me stessa.
Avevo fondato con un’amica un’associazione basata sullaNew Age: organizzavamo eventi e incontri su tante cose poco conosciute all’epoca.
Era tutto divertente, stimolante, costruttivo…c’era ben altro spirito tra le persone rispetto a oggi, c’era il desiderio di conoscersi.
Ma fu una fiaba senza lieto fine a causa della mia amica e socia che mi fece il classico sgambetto.
Certe pulsioni negative purtroppo esistono nelle persone da sempre.
Come pensi si possano combattere queste pulsioni negative?
Prendendo consapevolezza che il mondo che ci circonda e che il più delle volte ci opprime non è il solo che esiste e neppure quello più adatto alle nostre più intime esigenze.
Non viviamo solo in mezzo a quel che vediamo.
Lo so, è un concetto difficile da comprendere.
Non si dovrebbe faticare per apprenderlo ma lasciare che lo si senta da dentro.
E’ una percezione che bussa alla porta di ognuno di noi e in troppi non la lasciano entrare, sono diffidenti, temono quello che può salvarli.
In questo mi sento fortunata, da sempre ho guardato oltre la punta dei piedi e ho aperto la porta a quella percezione.
Così nella mia vita ho abbracciato l’esoterismo, l’astrologia, l’ufologia insomma tutto quello che a ragione è definito paranormale perché credo che sia proprio la “normalità” la gabbia dalle sbarre invisibili in cui tanti hanno interesse a tenerci rinchiusi, in questo immenso Truman Show preparato nel tempo con pazienza e perfidia.
Che benefici hai ricevuto dai tuoi studi sul paranormale?
Ma sai…in quest’epoca di intelligenza artificiale, razzi spaziali che tornano indietro, dei social, di scienza sparata a mille, parlare pubblicamente di questi argomenti è penoso.
Le persone ormai si considerano come auto dal meccanico, vogliono essere riparate e non curate.
E anche l’anima fa parte del programma di manutenzione di queste macchine che stiamo diventando , è considerata nient’altro che un sistema operativo che si può aggiornare quando non soddisfa più.
Tutto quello che inceppa il nostro presunto benessere viene visto come un ostacolo da eliminare il più velocemente possibile, non viene neppure il dubbio che possa essere un gradino da salire per acquisire maggiore consapevolezza di sé.
Se abbiamo un po’ di febbre ci si precipita a prendere la pastiglia miracolosa che la spenga quando invece il nostro corpo potrebbe avere proprio bisogno di quel breve e modesto surriscaldamento.
Una pastiglia contro quel momento di debolezza interiore è più facile da trovare di un abbraccio che ci rincuori e neanche ci si chiede perché non c’è nessuno a offrircelo.
Non ho pastiglie da offrire ma abbracci, sorrisi e storielle sì!
Posso raccontare di avere partecipato con soddisfazione a vari corsi, ad esempio Reiki e Theta Healing.
Quello che mi ha impressionata di più è stato il Silva Mind Control, un corso di psicodinamica dove in soli due fine settimana ho affinato il mio terzo occhio e raggiunto il livello Alfa.
Per spiegare in poche parole cos’è il livello Alfa un test tipico per determinare quanto lo si è raggiunto è ascoltare i nomi di quattro persone sconosciute e usando il training autogeno visualizzare mentalmente la fisionomia di queste persone così bene da riuscire a descriverle.
Io ci riuscii senza sforzo e mi meravigliò molto non tanto esserci riuscita ma proprio la naturalezza con cui ce l’avevo fatta.
Da lì in poi, tra l’altro, ho verificato in diverse occasioni che percepivo la presenza nei miei paraggi di certe persone anche se non le vedevo, anche se in teoria sapevo che dovevano essere da tutt’altra parte e invece erano proprio vicino a me.
Mi avete fatto la domanda e ho risposto per come posso, mi sono dilungata un po’.
Non pretendo di convincere nessuno, ho riassunto solo alcune mie esperienze e sensazioni che mi aiutano moltissimo a sopravvivere in questa società sempre più indifferente e cattiva e sarei felice se altri salissero con me su questa scialuppa di salvataggio.
Il paranormale è destinato a restare un’esperienza dei singoli o può evolvere in un fenomeno pubblico?
Rendersi conto che siamo “altro” rispetto a quello che i sensi ci fanno credere cambia per forza la percezione della realtà a tutti i livelli.
Ad esempio ci si accorgerebbe di essere costantemente sfiorati dalla mano gelida del Potere Oscuro, una sensazione angosciante che solo il calore della carezza del Potere dell’Amore può scacciare.
Sono concetti che fanno ridere la maggioranza delle persone, lo so, ma ad esempio anche le onde radio non si toccano, non si vedono, non hanno odore ma nessuno mette in dubbio che esistono.
Cos’è il Potere Oscuro?
Essenzialmente la menzogna, l’inganno, il tradimento, a tutti i livelli.
L’emblema del Potere Oscuro è il Sistema, che ci ingozza di problemi illusori conditi con soluzioni ridicole.
Il Sistema mette in atto le sue strategie affidandosi al Deep State ossia a quegli enti, apparati, uffici sconosciuti al grande pubblico ma che nel buio tirano i fili manovrandoci tutti come burattini.
Il Sistema è il mandante, il Deep State l’esecutore dei suoi ordini e il popolo recita la parte delle cavie da laboratorio.
Se il Sistema decide di attuare un certo progetto, l’obbediente Deep State procede ad avviare l’esperimento sulle masse e il Sistema osserva compiaciuto l’obbedienza del Deep State e gli effetti sulle cavie.
Il Deep State è un servo efficiente, ogni tanto fa una bella pulizia delle cavie inutili o ribelli.
Il Covid e la pazzesca e tragica vicenda dei vaccini ne sono il miglior esempio
Come ti poni nel mondo materiale, visibile?
Chiarisco un punto essenziale.
Prendere posizione, oggi come oggi, significa prendersi addosso un’etichetta.
Le scelte sono solo due: accettare senza discussioni tutto quello che viene propinato dal Sistema oppure metterlo in discussione e inquest’ultimo caso si viene automaticamente additati come “complottisti”.
Io mi dichiaro orgogliosamente “complottista”.
Infatti sei piuttosto nota sul web proprio per il tuo attivismo complottista: la gente cosa pensa di te?
Quello che già ho anticipato prima: essenzialmente diffidenza e anche derisione.
Il fatto di essere donna poi non aiuta, si viene ancora più velocemente declassata a estremista, un’esaltata e così via.
In fondo è rassicurante non solo per il Sistema ma anche per tantissime persone – e tra queste pure tante donne, eh – classificare le donne “contro” come delle nevrotiche insoddisfatte, inaffidabili.
Il Potere Oscuro ci sguazza in queste discriminazioni, tagliare fuori le donne dalla contestazione significa eliminare statisticamente metà del potenziale dissenso.
Mi consola tuttavia la certezza che siamo finalmente alla fine di questo doloroso ciclo, che si sta per passare dal Male al Bene, dal Buio alla Luce.
Certo, c’è molta resistenza da parte della gente ad accettare la Verità ma la situazione, lentamente ma inesorabilmente com’è naturale che sia, sta cambiando.
Mi piace citare questa frase, anche se non ricordo di chi sia: “E’ più facile ingannare che far accettare alle persone che sono state ingannate“
Riguardo a quello che accade nel mondo ti ritieni un’osservatrice o un’attivista?
Da diversi anni m’impegno a essere meno spettatrice e più attrice.
Non rinnego però il lungo periodo in cui mi sono esposta poco per difendere e diffondere le idee in cui credo, mi è servito per comprendere meglio certe dinamiche e diventare più efficace a livello comunicativo.
Ho evitato di “bruciarmi” troppo presto, ecco.
Sei conosciuta anche per la tua regolare partecipazione a grandi manifestazioni di piazza: secondo te conta più il numero dei partecipanti o la loro determinazione?
Vivo da sempre a Roma, capitale anche delle grandi manifestazioni a cui ho sempre partecipato quando potevo.
In quelle occasioni provo l’intima sensazione di essere parte di qualcosa molto superiore alla mia persona, alla mia fisicità, una realtà potentemente viva in cui mi sono sempre sentita parte di qualcosa superiore alle difficoltà e alle miserie della vita quotidiana.
La moltitudine dei partecipanti, se stordisce me, ancora di più dovrebbe scuotere chi è destinatario della protesta.
La folla dei manifestanti non è un banale insieme di puntini indistinti che si muovono ma un enorme puzzle che forma un pensiero unitario che trae la propria forza proprio per riuscire a concretizzarsi in eventi così grandi.
Il Sistema osserva da dietro le finestre, nei suoi uffici là in alto, e spera e si dà da fare perché le manifestazioni degenerino in violenze gratuite e in fondo stupide, così da screditarle.
Mussolini diceva che il numero è potenza.
Peonia replica: la vera potenza è nella coscienza, sia individuale che collettiva.
Partecipare a una manifestazione di piazza in fondo è esprimere certe convinzioni personali. Tu pensi sia un bene o un male che un cittadino tenga segreta la propria idea politica?
Credo si debba prima o poi esporre pubblicamente in cosa si crede e per cosa si ritiene giusto combattere.
Non giudico chi preferisce restare nell’ombra ma mi dà fastidio chi giudica me proteggendosi dietro l’anonimato.
Chi tira il sasso e nasconde la mano resta sempre il miglior esempio di vigliaccheria.